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sabato 5 maggio 2012

Invito alla lettura di Il paradiso ritrovato


Quando i cieli erano come chiara d’uovo e la terra il tuorlo, Dio creò Adamo, o – come lo chiamano i cinesi – Tien Hwang. Dopotutto la Mesopotamia era brutta e spoglia, pensava Tse Tan Tai, in una notte di lampi e fulmini del 1914, a Hong Kong: l’Eden non poteva essere che in Cina, e precisamente in un’oasi a forma di mezzaluna nel deserto mongolo, meglio conosciuto come Turkestan cinese.
“In principio, ci fu tutta quella faccenda babilonese – l’albero, il giardino, il serpente – ma non accadde nel modo in cui la raccontarono i babilonesi; c’è voluto un geniale scriba ebreo per sistemare ogni cosa”.


Brook Wilensky-lanford, Il Paradiso ritrovato, Edt, Torino 2012, pp. 328.



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