Un giorno, zio Ermanno (lo zio di mio padre) seppe che al caffè della stazione di Collegno doveva arrivare un gruppo di partigiani. Al caffè c'erano però i repubblichini. Riconobbe uno per il quale aveva fatto un lavoro e fece probabilmente l'amicone. Se li portò tutti in cantina a casa sua a bere. Liberò il caffè perché i partigiani potessero accedervi e rifornirsi di ciò che il proprietario aveva conservato.
Ermanno fu tra coloro che arrestarono i repubblichini in fuga, resisi responsabili dell'eccidio di Grugliasco e Collegno (68 morti di cui 32 abitanti di Collegno, 20 di Grugliasco, 16 originari di altri paesi) del 29 aprile 1945 assieme alla 34ª Panzer Division del generale Hans Schlemmer. Fermarono la colonna di Schlemmer, perquisirono i mezzi e lasciarono partire i tedeschi disarmati. Ma fecero scendere dai camion i repubblichini, li portarono alla Casa del Popolo (ora Circolo Aurora) e li fucilarono. Mio padre ricordava un vecchio al quale un partigiano mise un fucile in mano per partecipare alla fucilazione e vendicare il nipote diciassettenne caduto tra i 68 martiri. Il vecchio gettò il fucile a terra e se ne andò.
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