La disoccupazione è a livelli altissimi, il 13%, quella
giovanile oltre il 43%. Quattro ragazze e ragazzi ogni 10!
Non è che c’entrano anche le scelte di spesa dei governi?
Come decidono di spendere i soldi pubblici? Facciamo due conti.
Quanto costerà all’Italia il tunnel di base, la stazione
internazionale di Susa e l’interconnessione a Bussoleno?
Al 1 gennaio 2012 (da “Relazione di Sintesi dei costi di
investimento” del progetto definitivo) il costo complessivo da Bussoleno a
Saint Jean de Maurienne ammontava a 8 miliardi e 449 milioni di euro
(ottomilaquattrocentoquarantanove milioni di euro, se preferite). Se i desideri
dei proponenti dovessero avverarsi e l’Europa finanziare il 40% dell’opera, del
rimanente l’Italia dovrà pagare il 57,9%, cioè 2 miliardi e 935 milioni di euro
(per una ventina di chilometri, perché a questo punto si arriva a Bussoleno e
non a Torino, che dista ancora cinquanta chilometri…).
Non consideriamo il fatto che con lo spostamento
dell’autoporto e lo svincolo di Chiomonte hanno già praticamente esaurito il
bonus imprevisti stanziato in questa cifra.
Non consideriamo che normalmente queste opere alla fine
costano svariate volte in più del prezzo a preventivo. Rivalutiamo solo
l’inflazione e il costo per l’Italia, per i cittadini italiani, per quella
ventina di chilometri è di poco più di 3 miliardi di euro.
Quanti posti di lavoro darà la costruzione del tunnel di
base, della stazione internazionale di Susa e dell’interconnessione a
Bussoleno? Dallo schema riportato sotto risultano occupate direttamente circa
700 persone (tratto da “Relazione generale descrittiva lato Italia del progetto
definitivo”).
Consideriamo anche l’indotto, diciamo 1500 persone per 10
anni di lavori.
3 miliardi di euro daranno da lavorare in media a 1500 persone, per 10 anni.
2 milioni di euro per posto di lavoro.
10 milioni di euro per 5 occupati.
Oltre che essere inutile e dannoso per l’ambiente il Tav è
anche un formidabile creatore di disoccupazione, visto che le risorse che si
mangia, creando pochissimo lavoro, sono tolte da capitoli ben più importanti,
scuola, sanità, edilizia popolare, messa in sicurezza del territorio, che
avrebbero una assai maggiore ricaduta occupazionale.
Il prossimo che dice che il Tav porta lavoro prendetelo a
calci negli stinchi. L’unica occupazione che ha portato in Valle il Tav è
quella militare, di carabinieri, poliziotti, finanzieri e alpini.
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