Giusto un paio di spunti di riflessione, amaro l’uno sardonico l’altro. Distanti nelle tematiche e nei luoghi, nelle ragioni, ma riuniti all’insegna della contraddittorietà. Il Tribunale del Riesame rifiuta gli arresti domiciliari a Claudio Alberto, Niccolò Blasi, Mattia Zanotti e Chiara Zenobi per aver “causato grave danno all’immagine dello Stato”, e un giorno dopo il ministro Maurizio Lupi dichiara l’aeroporto di Caselle aeroporto non strategico. Un colpo alla Valle all’addome e uno alla testa.
La giustizia non è uguale per tutti ma non è neanche uguale a se stessa. Dipende dalle interpretazioni di volta in volta mutevoli. Restano in carcere i quattro accusati di terrorismo con motivazioni in cui i giudici del Riesame ravvisano “la finalità di terrorismo tenuto conto che l’azione è idonea, per contesto e natura, a cagionare grave danno al Paese, ed è stata posta in essere allo scopo di costringere i pubblici poteri ad astenersi dalla realizzazione di un’opera pubblica di rilevanza internazionale”. Un motivo che ha molto del simbolico e poco contenuto razionalmente oggettivo, visto che si trattò allora di un’azione di sabotaggio nella quale andò a fuoco un generatore e poco altro, come sottolinea lo stesso avvocato Claudio Novaro della difesa. Molto ci sarebbe da dire proprio sull'aspetto simbolico su cui questa sentenza si basa. Ma soprattutto torna alla mente il 31 maggio scorso, quando venne rigettata la presentazione di costituzione di parte civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri da parte dell’avvocatura dello Stato, che si era presentata con la stessa motivazione “danno di immagine allo Stato” (in virtù della Cassazione 12929 del 2007, per la precisione) al maxiprocesso contro i No Tav. Allora, il presidente Bosio, che presiede il processo ancora in corso, sostenne che “Viene respinta la costituzione della Presidenza del Consiglio sulla base dei conclamati 'danni d’immagine all’Italia'” perché: a) i fatti si sono verificati in un’area circoscritta; b) non hanno avuto una gravità tale da investire il sentimento nazionale […] (TG Vallesusa). Si trattava dei fatti relativi al 27 giugno e 3 luglio 2011 ma il senso è lo stesso. Delle due l'una.

Massimo Bonato 18.01.14
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