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mercoledì 1 gennaio 2014

Esposito e Fregolent. Lacrimatio lamentosa. Nessun risarcimento a ditte nel Milleproroghe

“Money money money” cantava Liza Minelli in New York New York. Il Milleproproghe più che cantare fa piangere. Le lacrime di Stefano Esposito e Silvia Fregolent. Tra troppe cose date per scontate.


”Si tratta di una scelta gravissima, che potrebbe avere ripercussioni sulla realizzazione stessa della Torino-Lione” riporta l’agenzia Asca. Con queste parole la deputata Silvia Fregolent e il senatore Stefano Esposito commentano l’esclusione dal decreto legge Milleproroghe del fondo per risarcire le aziende danneggiate dai ”No-Tav”, piu’ volte annunciato dal governo e mai istituito.

Fregolent-Silvia”Da mesi si stanno susseguendo in Val di Susa episodi di sabotaggio ed intimidazioni alle imprese ed ai lavoratori. Autorevoli esponenti del governo come i ministri Lupi e Zanonato ed il viceministro Fassina avevano, in piu’ occasioni, assicurato che lo Stato avrebbe indennizzato i danni. Non solo questa promessa non e’ stata mantenuta, ma la norma che istituisce il fondo e’ stata addirittura inserita e poi tolta dagli ultimi decreti legge”. ”La Torino-Lione, come è stato ribadito proprio ieri dal commissario governativo Mario Virano, è un’opera prioritaria e strategica di rilevanza internazionale. Il fondo per i risarcimenti, oltre a rappresentare uno strumento di garanzia efficace nei confronti delle aziende colpite, sarebbe stata una forte azione non solo simbolica per ribadire la presenza dello Stato nel territorio e per respingere ogni tentativo eversivo e terroristico”.

”Se le imprese ed i lavoratori non saranno adeguatamente tutelati – si chiedono Fregolent ed Esposito – quali potranno essere le certezze sulla tempistica della realizzazione della Tav? Ci appelliamo al Presidente della Repubblica affinche’ possa farsi garante che anche in Val di Susa possano essere ristabiliti i principi di democrazia e legalita”’.

Domande:

- per gli attentati alle aziende attribuiti al movimento No Tav sono stati rinvenuti precisi responsabili riconducibili al movimento? È cioè lecito o fuorviante (diffamatorio) attribuire al movimento No Tav la paternità degli incidenti?

- a impresari che abbiano subito danni da una qualsivoglia organizzazione, malavitosa o riconducibile alla malavita (si pensi agli attentati per mafia, per ritorsione ecc.), è stato in passato risarcito alcunché? E se no, perché il caso Tav dovrebbe far specie da qualsivoglia parte provenga il dolo ancora, ancora, da accertare?

Massimo Bonato 01.01.14

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