Noris era il fratello di mio zio Spartaco. E' morto il 25 aprile 1945. Appena occupata la questura di Torino alcuni responsabili si erano radunati attorno a un ampio tavolo rotondo. Noris era tra loro. Avevano combattuto assieme. Era passato per la famigerata caserma di via Asti dove era stato pestato a sangue con Spartaco. Poi di nuovo a combattere. Era seduto a quel tavolo il 25 aprile, quando davanti a lui sedette un compagno, proprio di fronte. A costui ingombrava la pistola. La tolse dalla tasca e la posò sul tavolo. Ma l'arma aveva il colpo in canna e non aveva la sicura. Come toccò il piano partì un proiettile. Inavvertitamente. Parola strana per un momento come quello; fuori luogo pensare che qualcosa possa accadere per caso proprio quando tutto sembra essere ordinato, caoticamente determinato. Il proiettile colpì Noris al cuore. Aveva rischiato e combattuto; aveva posto la sua giovinezza a servizio di un'idea. E la giovinezza l'aveva abbandonato. Inavvertitamente. Grazie anche a te Noris.
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