di Massimo Bonato
Expo, Tav, Mose ecc. hanno molti punti in comune. Non ultimo, quelli di essere interessati dalla corruzione balzata finalmente alle cronache negli ultimi tempi. Grandi opere, grandi eventi, grandi ricostruzioni, come quella dell'Aquila. "Finalmente" perché i movimenti e le lotte territoriali da sempre denunciano le implicazioni della malavita e del malaffare che drenano risorse allo Stato, devastano i territori in nome di una speculazione sempre più priva di scrupoli.
Ma tutto procede. The show must go on. E nonostante tutto i lavori vanno avanti, e con essi procede pure la repressione verso chi si oppone.

"Diciamo no alle mega-infrastrutture perché sono il bancomat dei partiti e della mafia” ha detto al microfono Alberto Perino, presente alla manifestazione. Del resto, è necessario “smontare e rompere il meccanismo di Expo” e svelare “la devastazione, il saccheggio e l’impoverimento dei territori”.
Qualche tensione attorno alle 17.00 davanti a Eatitaly dove son state schierate le Ff.Oo. per un breve presidio in cui è stato srotolato lo striscione "Shitaly", contro il patron Farinetti e volto a denunciare le condizioni di lavoro in cui versano i dipendenti.
M.B. 12.10.14
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.