Il 1° febbraio si terrà presso l’aula
bunker del carcere Lo Russo e Cutugno delle
Vallette ancora un’udienza tecnica con la quale verranno accorpati
ufficialmente i procedimenti giudiziari a carico dei 46 arrestati il gennaio
2012 e gli 8 arrestati successivamente per i fatti accaduti il 27 giugno e il 3
luglio 2010 a Chiomonte, in Val di Susa.
Come ormai noto, adducendo cause tecniche per il sovrapporsi di processi diversi, la scelta per questa e le successive udienze – il dibattimento comincerà il 14 febbraio – è caduta sull’aula bunker, assumendo i connotati di una provocatoria denigrazione degli imputati e del movimento stesso. Una scelta stigmatizzata sin da subito anche dagli avvocati stessi. Tuttavia non una scelta definitiva né irrevocabile.
Il tam tam che chiama alla
partecipazione al presidio del 1° febbraio vuol stringere attorno agli imputati
la solidarietà che si richiama al motto “Si parte insieme, si torna insieme”,
riecheggiato a ogni manifestazione No Tav, e anche riportare l’attenzione su un
luogo distante dalle luci della ribalta cittadina, evitando l’isolamento in cui
si vorrebbe confinare questo processo.
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